Mobilità sostenibile: “l’immobilismo siciliano”.
Analizzando la graduatoria delle città che sono alla ricerca di una mobilità più sostenibile (fonte: “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città”) si evince come l’Italia sia ancora divisa in due tronconi. Esiste, sull’argomento, una forte attenzione e sensibilità tra le città del settentrione, mentre nessuna città meridionale si trova nella top ten delle città a vocazione eco-sostenibile.
E la Sicilia? Come si comportano le principali città della nostra Isola?
Ad eccezione del capoluogo palermitano, i sistemi di car sharing e di bike sharing sono due fenomeni quasi sconosciuti in tutto il resto dell’Isola.
Palermo è insieme a Napoli l’unico capoluogo di provincia, del Sud Italia, ad aver sposato il servizio di condivisione delle autovetture e si sta preparando ad accogliere anche un prestigioso progetto di bike sharing. Il capoluogo diventerà così, anche per il servizio di condivisione delle bici, il punto di riferimento per tutto l’Isola visto che tutti gli altri capoluoghi di provincia si trovano in una posizione di totale immobilismo sulla questione.
La crescita della mobilità sostenibile passa anche attraverso l’utilizzo di tecnologie dell’informazione ( app – web app) in grado di supportare gli spostamenti di persone e merci. Anche in questo ambito non vi sono dati incoraggianti. Soltanto le città di Palermo, Catania e Messina hanno dimostrato una particolare attitudine nell’utilizzo e nella valorizzazione di questi dispositivi tecnologici.
Il grado di vivibilità delle nostre città è indissolubilmente legato sia alla nostra sensibilità e alla nostra predisposizione verso le nuove pratiche e sia all’utilizzo degli strumenti che la tecnologia sapientemente mette a nostra disposizione.